Referendum abrogativi 8 e 9 giugno 2025

Il testo dei cinque quesiti referendari e i fac-simile delle schede elettorali

Data :

26 maggio 2025

Referendum abrogativi 8 e 9 giugno 2025
Municipium

Descrizione

Con i Decreti del Presidente della Repubblica del 31/03/2025, pubblicati nella Gazzetta Ufficiale, Serie Generale, n. 75, del 31/03/2025, sono stati indetti 5 referendum popolari.

Le operazioni referendarie si svolgono, in deroga a quanto previsto dall'art. 1, comma 399, della legge 27 dicembre 2013, n. 147,

- domenica 8 giugno dalle ore 7:00 alle ore 23:00

- lunedì 9 giugno dalle ore 7:00 alle ore 15:00

Chi andrà a votare riceverà una scheda per ogni quesito referendario: cinque schede di colore diverso.

Ogni scheda contiene una descrizione della norma che potrebbe essere cancellata in tutto o in parte, e chiede a chi vota se è favorevole alla cancellazione.

Quindi, per abrogarla bisogna votare sì, per mantenerla bisogna votare no.

I cinque referendum

  1. Contratto di lavoro a tutele crescenti – Disciplina dei licenziamenti illegittimi: Abrogazione;

  2. Piccole imprese – Licenziamenti e relativa indennità: Abrogazione parziale;

  3. Abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi;

  4. Esclusione della responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice, come conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici: Abrogazione;

  5. Cittadinanza italiana: Dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana.

Referendum 1 - Scheda verde - Licenziamenti illegittimi e contratto a tutele crescenti

Si propone l’abrogazione di uno dei decreti del Jobs-act che riguarda il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti introdotto nel 2015.

Cancellando il decreto si ristabilisce l’obbligo di reintegro del lavoratore nel suo posto di lavoro in tutti i casi di licenziamento illegittimo, come prevedeva fino al 2015 l’articolo 18 dello statuto dei lavoratori. La questione riguarda i lavoratori assunti dal 2015 in poi in aziende con più di quindici dipendenti. Abrogazione

Referendum 2 - Scheda arancione - Indennità in caso di licenziamento nelle piccole imprese 

Il quesito chiede se si vuole eliminare il tetto massimo all’indennità dovuta ai lavoratori per i licenziamenti illegittimi nelle aziende con meno di quindici dipendenti, consentendo al giudice di determinare l’importo senza limiti predefiniti. Abrogazione parziale

Referendum 3 - Scheda grigia - Contratti a termine 

I cittadini devono decidere se abrogare alcune norme che stabiliscono quand’è che un’azienda può assumere lavoratori con contratti a tempo determinato e a quali condizioni può prolungare e rinnovare questi contratti. Cancellando le norme in vigore dal 2015 si ristabilisce l’obbligo di una “causale” per i contratti a tempo determinato più brevi di dodici mesi, cioè l’obbligo di indicare per quale motivo si usa questo tipo di contratto. Oggi l’obbligo c’è solo per i contratti a tempo determinato che durano dodici mesi o più. Abrogazione parziale

Referendum 4 - Scheda rosa - Responsabilità solidale negli appalti

Il quesito chiede l’abrogazione della norma che esclude la responsabilità solidale del committente (cioè chi affida un lavoro in appalto), dell’appaltatore (chi riceve l’incarico di fare il lavoro) e del subappaltatore (chi, in alcuni casi, svolge il lavoro per conto dell’appaltatore) per gli infortuni sul lavoro legati al tipo di attività che svolgono le imprese appaltatrici o subappaltatrici.

In termini tecnici si parla di “infortuni derivanti da rischi specifici dell’attività delle imprese”. L’espressione “responsabilità solidale” indica che tutti i soggetti coinvolti (in questo caso committente, appaltatore e subappaltatore) hanno gli stessi obblighi, per esempio di risarcimento, verso chi subisce un danno di cui sono responsabili. Oggi la responsabilità solidale negli appalti non è prevista. Abrogazione

Referendum 5 - Scheda gialla – Cittadinanza

Oggi per avere la cittadinanza italiana le persone maggiorenni nate in un paese esterno all’Unione europea devono risiedere legalmente in Italia per almeno dieci anni. Il quesito propone di cancellare questa norma per tornare a quella precedente, in cui si stabiliva che gli anni di residenza necessari erano cinque. Tutti gli altri requisiti per ottenere la cittadinanza previsti dalla legge del 1992 non sono modificati.

Ultimo aggiornamento: 26 maggio 2025, 10:59

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